Bonus ricerca, depositata la proroga della sanatoria

Prima la nota del Mef pubblicata sul sito che conferma l’arrivo in Parlamento della proroga della sanatoria del bonus ricerca e sviluppo, poi un rapido passaggio in Consiglio dei ministri sul correttivo al decreto Aiuti Ter e poi il deposito in Commissione speciale alla Camera della proroga di un anno al 2023 per l’invio delle istanze al Fisco.
Il testo bollinato dalla Ragioneria arriva nel giorno stesso della scadenza di ieri, andrà ora all’esame della Commissione speciale che inizierà l’esame di merito del DI Aiuti Ter giovedì 3 novembre. Nel contenuto l’emendamento depositato alla Camera a firma del Governo prevede quanto anticipato su queste pagine domenica scorso. In primo luogo cambia tutto il calendario della sanatoria.
Il termine per la presentazione delle istanze di adesione slitta di un anno al 31 ottobre 2023. Per chi avrà comunque già presentato l’istanza e per chi deve ancora farlo la prima o unica rata di pagamento slitta al 16 dicembre 2023. La seconda e terza rata saranno dovute rispettivamente entro il 16 dicembre del 2024 e il 16 dicembre del 2025.

L’altra novità di rilievo è la possibilità di ottenere una certificazione anche per i vecchi investimenti. In sostanza come chiesto a più riprese dalle imprese un certificatore certo e riconosciuto dal nuovo ministero delle imprese secondo le nuove regole fissate con il decreto semplificazioni, potrà attestare e garantire l’effettività e l’autenticità della ricerca e sviluppo effettuata anche per i periodi d’imposta dal 2015 al 2019. L’estensione della nuova certificazione agli investimenti passati, spiega il neo viceministro all’Economia, Maurizio Leo, “punta a far chiarezza una volta per tutte delle incertezze interpretative che hanno caratterizzato il bonus ricerca e sviluppo a partire dal manuale di Frascati”