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Transizione 4.0: accolta la proroga richiesta da Confindustria

Transizione 4.0: accolta la proroga richiesta da Confindustria

Approvato l’inserimento nel Decreto Legge “Milleproroghe” dello spostamento dei termini di consegna dei beni Transizione 4.0 del 2021 al 31 dicembre 2022. Il Presidente Anima, Marco Nocivelli, esprime soddisfazione per il risultato raggiunto, «frutto della collaborazione delle istituzioni con il sistema Confindustria»

Il Decreto Legge “Milleproroghe”, attualmente in discussione alla Camera per la conversione in legge, è stato integrato con la proroga dei termini di consegna dei beni Transizione 4.0 al 31 dicembre 2022 – dall’attuale 30 giugno 2022. La proposta riguarda le tecnologie acquisite nel 2021 tramite i crediti di imposta Transizione 4.0, sia per quelle presenti nell’Allegato A della Legge di Bilancio 2017 (ex-Iperammortamento) sia per quelle non presenti (ex-Superammortamento).

La proroga è legata alla straordinarietà dell’attuale situazione di mercato, gravata dai problemi di approvvigionamento nella catena del valore e del costo delle materie prime. Commenta così il Presidente di Anima Confindustria Marco Nocivelli: «La proroga dei termini previsti dal piano Transizione 4.0 rappresenta un importante risultato per tutta l’industria italiana. La scarsità delle materie prime e delle componenti sta creando, infatti, grandi ed inaspettate difficoltà per rispettare la scadenza attuale prevista dal Piano. L’allungamento dei tempi di consegna rischia di far perdere l’incentivo previsto per i beni acquistati nel 2021, con un conseguente ulteriore danno economico per l’industria italiana.

Anima dichiara: “siamo soddisfatti di avere contribuito a questo risultato, frutto della collaborazione delle istituzioni con il sistema Confindustria”. La proroga dei termini al 31 dicembre 2022 permetterà a un maggior numero di aziende di usufruire degli incentivi, consentendo all’intero Paese uno sviluppo tecnologico e un miglioramento dell’efficientamento energetico dei macchinari».

La proroga, che dovrà essere adesso confermata dall’Aula della Camera e da quella del Senato, entrerà in vigore a partire dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del Decreto, prevista entro il prossimo 28 febbraio.

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