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Transizione 5.0: tutte le novità dell’emendamento alla Legge di Bilancio

Transizione 5.0: tutte le novità dell’emendamento alla Legge di Bilancio

Sì al cumulo e alle semplificazioni, no all’aumento delle aliquote

Il piano Transizione 5.0 si rinnova con un emendamento alla Legge di Bilancio 2024 approvato dalla Commissione Europea e presentato dal Governo alla Commissione Bilancio della Camera. Questo intervento introduce importanti modifiche per ampliare e semplificare l’accesso agli incentivi destinati alle imprese italiane. Vediamo nel dettaglio cosa cambia.

Principali novità

Cumulabilità estesa (anche con NUOVA ZES)

La misura più rilevante è la possibilità di cumulare il credito d’imposta Transizione 5.0 con qualsiasi altro incentivo, compresi quelli finanziati dai fondi europei, purché rispettato il divieto di doppio finanziamento. Questo significa che le imprese potranno utilizzare più agevolazioni sullo stesso progetto, coprendo costi differenti. Ad esempio, sarà possibile combinare gli incentivi di Transizione 5.0 con quelli regionali, quindi è stata confermata la cumulabilità con la NUOVA ZES.

Questa eccezione rappresenta un’innovazione nell’ambito delle misure del PNRR, semplificando le decisioni per le imprese, spesso ostacolate dalla difficoltà di identificare le sovrapposizioni con i fondi europei.

Unificazione degli scaglioni e nuove aliquote

Il primo e il secondo scaglione del credito d’imposta (fino a 2,5 milioni di euro e da 2,5 a 10 milioni) sono stati unificati in un unico scaglione fino a 10 milioni, con aliquote più vantaggiose. Nonostante non ci sia un incremento complessivo delle aliquote, l’estensione delle percentuali più alte del primo scaglione al secondo le rende più attrattive per investimenti significativi.

Maggiorazioni per il fotovoltaico

Novità anche per gli impianti fotovoltaici: sono state introdotte maggiorazioni più generose per tutti i tipi di pannelli, compresi quelli di tipo a).

Le nuove aliquote saranno rispettivamente:

  • del 30% per i pannelli di tipo a);
  • del 40% per quelli di tipo b);
  • del 50% per quelli di tipo c).

Semplificazioni operative

Sostituzione di macchinari obsoleti

Il Governo ha semplificato le procedure per la sostituzione di macchinari vetusti, ammortizzati da almeno 24 mesi. Ora le imprese possono accedere al beneficio fiscale dimostrando automaticamente che il nuovo macchinario rientra nella prima fascia di efficientamento energetico. Eventuali risparmi energetici superiori potranno essere dichiarati in aggiunta.

Incentivi per le ESCo

Le ESCo (Energy Service Company) possono essere beneficiarie dirette del credito d’imposta, riconoscendo il loro ruolo chiave nell’efficientamento energetico delle aziende. Inoltre, viene introdotta una presunzione di miglioramento energetico per i progetti realizzati tramite contratti EPC (Energy Performance Contract).

Società di locazione operativa

Le aziende di locazione operativa potranno dimostrare il risparmio energetico generato dagli investimenti sia rispetto ai consumi propri che a quelli del cliente locatario, garantendo maggiore flessibilità nella fruizione dell’incentivo.

Tempistiche e prossimi passi

Le modifiche introdotte si applicano retroattivamente a tutte le pratiche avviate dal 1° gennaio 2024. Tuttavia, manca ancora la mini proroga della scadenza per gli investimenti, attualmente fissata al 31 dicembre 2025. Il Governo sta lavorando per estendere questa data al 30 aprile 2026, garantendo il completamento delle pratiche entro il 30 giugno 2026.

Ulteriori chiarimenti per le imprese arriveranno tramite nuove FAQ, previste nei prossimi giorni.

Sfide aperte: il nodo DNSH

Nonostante le novità positive, restano aperte le trattative con la Commissione Europea sul fronte del DNSH (Do No Significant Harm), in particolare per includere le imprese energivore tra i beneficiari degli incentivi. Queste aziende, proprio per l’alto consumo energetico, potrebbero generare benefici significativi in termini di riduzione dei consumi globali.

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